Il Po e la Dora: i maestosi giganti d’acqua di Torino

Po e Dora Torino

Potrebbero sembrare le due sfingi della Storia Infinita: a Torino il Po e la Dora se ne stanno da un lato e dall’altro del passaggio tra Via Roma e Piazza San Carlo. A te il compito di passare in mezzo ai due giganti cercando di non farti rapire dal loro sguardo penetrante.

Piazza CNL alle spalle di piazza San Carlo

Immagina che io ti abbia preso, semplicemente prelevato da casa -dove spero tu sia, visto che dobbiamo starci tutti- e dopo un viaggio nel tempo di qualche mese -con pericolo coronavirus scampato- ti abbia posato in piazza San Carlo: la famosa piazza San Carlo di Torino. Hai la statua di Emanuele Filiberto di Savoia alle spalle e davanti a te si stagliano la chiesa di San Carlo e quella di Santa Cristina.

Chiese gemelle piazza san Carlo
Le Chiese gemelle di piazza san Carlo in un’illustrazione del 1721.
Credits: Argonitros

Non ti resta che superare le due chiese gemelle per arrivare in piazza CNL, la piazzetta al fondo di via Roma, e trovarti conteso tra due giganti di pietra che reclamano la tua attenzione da destra e da sinistra.

Po e Dora Torino
Le due fontane di Piazza CNL, posizionate dietro le chiese gemelle. Credits: Валерий Дед

Il Po e la Dora: le due statue fatte di acqua di Torino

A prima vista sembrerebbero due personaggi qualunque. Un uomo e una donna fatti di marmo. Sono adagiati su un fianco, speculari uno rispetto all’altro, ognuno a uno dei due lati del passaggio che da piazza CNL conduce a Piazza San Carlo. La donna tiene in mano un frutto, l’uomo una spiga di grano. Sono coperti solo dalla vita in giù -con le loro formosità sono proprio un bel vedere-. Sotto di loro sgorga acqua, tanta acqua.

Po e Dora Torino
Il Po
Po e Dora Torino
La Dora

Ma ti dirò di più: sono loro stessi fatti di acqua. -Ma come non avevi appena detto che sono fatti di marmo? Insomma deciditi marmo o acqua?- Io continuo a sostenere acqua!
Le due figure gigantesche sono infatti la rappresentazione allegorica antropomorfa del Po e della Dora Riparia: sono cioè la personificazione dei fiumi della città di Torino.

I fiumi al maschile e al femminile

Il Po è raffigurato come un uomo non troppo giovane e barbuto: è imponente e ha tutta l’aria di essere un personaggio importante -non a caso stiamo parlando di uno dei fiumi italiani più noti e rilevanti, che conta oltre 40 affluenti, tra cui anche la stessa Dora-. Con l’espressione sul suo volto e la sua fisionomia dà l’idea di essere una persona mite, esattamente come il fiume che rappresenta. Il Po è infatti per la maggior parte del suo corso navigabile.

Il Po

La Dora è tutto il contrario, esattamente come -stereotipando- la donna è l’antitesi dell’uomo. Ce lo fa capire bene lo sguardo direi quasi furbetto della donna, indecisa se accennare o meno un sorriso. La Dora, a differenza del Po, è infatti un fiume più imprevedibile, caratterizzato da variazioni stagionali -sarà mica un riferimento agli sbalzi d’umore femminili?- e da piene talvolta disastrose.

La Dora

Secondo questo ragionamento il fatto di aver voluto rappresentare il Po come una figura maschile e la Dora come una femminile deriva dall’associazione delle caratteristiche del corso di fiumi alle diverse inclinazioni caratteriali di uomo e donna. O più semplicemente -perché siamo nel 21esimo secolo e sappiamo che generalizzare è da sciocchi- perché il Po è sempre stato denominato con l’articolo maschile, essendo spesso preceduto dall’attributo fiume, e la Dora Riparia con quello femminile, senza farlo precedere dalla sua accezione di fiume.

Il Po e la Dora Riparia dalla fondazione di Torino ai giorni nostri

Il Po è stato ed è tutt’ora strategico per l’economia, la storia e lo sviluppo delle civiltà d’Italia. Basti pensare che attorno al suo letto sono sorti oltre 30 agglomerati urbani, tra i quali anche Torino. La Dora Riparia ha contribuito a sua volta in maniera decisiva alla fondazione ed espansione della città: le sue acqua fungevano da risorsa energetica, alimentando mulini e martinetti idraulici, e da vera e propria risorsa idrica, servendo all’irrigazione dei campi. Dobbiamo ringraziare la consapevolezza dell’importanza dei due fiumi se oggi possiamo ammirare queste due splendide statue.

La ristrutturazione di piazza CNL in epoca fascista

Nel 1935, in pieno regime fascista, fu deciso di dare un nuovo volto all’attuale piazza CNL, che allora portava il nome di Piazza delle due Chiese. Il progetto della ristrutturazione, affidato all’architetto Marcello Piacentini, prevedeva la costruzione di due fontane con statue allegoriche dedicate ai due fiumi della città. Le costruzioni dovevano essere poste sul retro delle due chiese gemelle di piazza San Carlo e con esse sarebbero dovute sorgere altre due statue: una del Re Vittorio Emanuele III e l’altra del duce, che però -fortunatamente- non vennero mai realizzate.

Un concorso per decidere che faccia dare ai due fiumi

Per decidere come sarebbero stati rappresentati i due fiumi e chi avrebbe scolpito le due opere fu indetto un concorso. Lo vinse lo scultore calabrese Umberto Baglioni, i cui bozzetti prevalsero su ben 55 proposte, perché prevedevano una rappresentazione originale: la raffigurazione dei due fiumi con sembianze umane. Le statue piacquero talmente che alla piazza venne cambiato il nome: da quel momento in poi si sarebbe chiamata Piazza delle due Fontane.

Sfortune e fortune di piazza CNL

Tra malfunzionamenti e rotture

Il Po e la Dora sono rimasti spesso senza acqua -sto parlando delle fontane, non dei fiumi veri e propri per fortuna-. Già poco tempo dopo l’inaugurazione delle due statue del 1937, a causa di problemi di infiltrazione l’erogazione dell’acqua è stata sospesa. Solo nel 1987 è stato ripristinato il corretto funzionamento degli impianti per poi avere andamenti altalenanti per i decenni successivi. Solo nel 2014 abbiamo potuto assistere alla perfetta rimessa in funzione di entrambe le fontane.

Perchè CNL

Forse ti sarai chiesto da dove deriva il nome della piazza. L’acronimo CNL deriva da Comitato Nazionale di Liberazione. Devi sapere che ai tempi dell’occupazione tedesca l’Albergo Nazionale situato nella piazza ospitava il comando della Gestapo. Aver optato per questo nome diventa quindi una decisione di grande significato.

Profondo Po

Dario Argento ha girato alcune scene di Profondo Rosso proprio in piazza CNL. Nell’estratto del film che trovi qui sono ben visibile il nostro amico maschile in tutta la sua maestosa “giganticità”.

She’s a river – Simple Minds

Ti lascio con questa canzone:

I Simple Minds hanno fatto il ragionamento al contrario rispetto allo scultore del Po e della Dora: la donna amata con la sua imprevedibilità e energia diventa un fiume.

È lo spirito della creazione, è l’ultima garanzia di opportunità
ha una miriade di pose, dolci miracoli e rose
è un fiume e si sta voltando di fronte a me

She’s a river – Simple Minds

Spero che i due giganti di marmo ti abbiano emozionato come fanno con me ogni volta che incrocio i loro sguardi -nella realtà o in foto che siano-. Fammi sapere che cosa ne pensi delle due sculture nei commenti o come ti pare.

Stendhalizza il prossimo:
07/04/2020 Italia Torino

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