La statua di Ganimede a Zurigo e l’amore universale

La statua di Gianimede a Zurigo

È un giovanotto di bell’aspetto, si chiama Ganimede -o Gianimede, come preferisci-, è accompagnato da un’aquila ed è una statua che ha un grande significato per la città di Zurigo. Vuoi sapere perché? Scopriamolo insieme.

La statua di Ganimede sul lago di Zurigo

Ci troviamo in Svizzera, a Zurigo, la città più popolosa di questo piccolo stato extraeuropeo, più nello specifico sul suo suggestivo lago.

Lago di Zurigo
Lago di Zurigo

Su una delle terrazze che si affaccia sul lago, la Bürkliterrasse, un giovinetto con i suoi modi aggraziati sembra fare amicizia con un’aquila.

La scultura di Ganimede: Zurigo testimone di un rapimento

La scultura di Ganimede di Zurigo, come anche il suo animale domestico -che non è assolutamente il suo animale domestico- è realizzata in bronzo. Il ragazzo è completamente nudo ed è ritratto in una posa un po’ squilibrata: pur essendo frontale rispetto allo spettatore che lo vede stagliarsi sull’azzurro del lago e del cielo, il fanciullo ha il busto leggermente ruotato verso il suo amico pennuto. Posa il piede sinistro sulla piattaforma su cui se ne sta tranquilla anche l’aquila. Porge una mano verso il cielo e l’altra verso il l’aquila, che il ragazzo guarda intensamente negli occhi e che altri non è che il suo rapitore.Come il suo rapitore? Tranquillo, ti spiego subito.

La statua di Gianimede a Zurigo

Il mito di Ganimede: il più bello fra i mortali

Ganimede è un personaggio della mitologia greca, figlio di Troo, il primo re di Troia -ecco spiegata l’origine del nome della città-. Si dice che Ganimede fosse il più bello tra tutti i fanciulli esistenti sulla terra. Ed è per questo motivo che Zeus, che non era immune nemmeno al fascino maschile, se ne invaghì e decise di volerlo nell’Olimpo a fare da coppiere alla tavola degli dei. Per realizzare il suo desiderio il padre degli dei tramutò il suo aspetto in quello di un’aquila e, mentre il giovinetto era a caccia di cervi, lo rapì. Nel libro V dell’Eneide Virgilio descrive con molta intensità la scena drammatica del ratto di Ganimede.

“[Ganimede] insegue in corsa col giavellotto i cervi veloci,
agguerrito, e sembra che respiri affannosamente; volando dall’Ida
l’armigero uccello di Giove lo rapisce in alto con uncinati
artigli; gli anziani custodi tendono invano le mani
alle stelle
, infuria il latrato dei cani nell’aria.

Virgilio – Eneide libro V

Venuto a sapere del rapimento, Troo, il padre del ragazzo non si dà pace. Sarà Ermes, il messaggero degli dei, figlio di Zeus, a consolarlo. Per conto di suo padre regala a Troo una coppia di cavalli divini e gli racconta la sorte del figlio: grazie alla sua straordinaria bellezza è sì stato rapito, ma ha anche ottenuto il privilegio di diventare coppiere degli dei e ha ricevuto il dono dell’immortalità. L’unica a rimanere -come sempre- scontenta in questo epilogo -se conosci qualche mito sarai ben a conoscenza delle numerose scappatelle di Zeus- è Era, la sposa di Zeus, che è naturalmente oltremodo gelosa di Ganimede e delle attenzioni che gli vengono riservate.

La statua di Ganimede e i diritti della comunità LGBT a Zurigo

Per capire perché è stata scelta la figura mitologica di Ganimede come ornamento di una delle più belle terrazze del lago di Zurigo dobbiamo tornare indietro nel tempo, nel 1942, nel bel mezzo della seconda guerra mondiale -non per la Svizzera ovviamente, che, come immagino saprai, era ed è tuttora uno stato neutrale-. In quell’anno lo storico d’arte Heinrich Wölfflin, commissionò allo scultore Hermann Hubacher la costruzione di una statua da donare alla sua città, ma non una statua a caso. La scultura con cui voleva omaggiare Zurigo doveva essere di straordinaria bellezza, dalle forme severe e soprattutto doveva ritrarre un uomo nudo, dal momento che secondo Wölfflin la città già pullulava già di sculture femminili svestite. Proprio nel 1942 con un referendum nazionale il 72% della popolazione svizzera votò a favore dell’abolizione delle discriminazioni contro l’omosessualità. Hubacher approfittò di questo momento storico e stabilì che la figura maschile da rappresentare non poteva che essere Ganimede, il più bello tra i mortali, amato da un dio del suo stesso sesso.

Un Ganimede diverso

Dopo dieci anni il 20 Giugno 1952 la statua di Ganimede fu inaugurata: fu subito chiaro a tutti che non si trattava dello stesso Ganimede del mito, quello di cui ti ho raccontato la storia. Questo fanciullo porge una mano verso l’aquila, da cui non è intimorito, e con l’altra indica il cielo, l’Olimpo dove vuole essere portato.

La statua di Gianimede a Zurigo

Non si tratta del Ganimede rapito quindi, ma di un ragazzo perfettamente consapevole delle sue scelte e pienamente padrone della sua vita. La statua di Ganimede di Zurigo è diventata quindi il simbolo indiscusso dell’amore libero, in tutti i sensi possibili, della città.

Dal cielo alle strade

La costellazione dell’acquario

Pare che in seguito a altre vicissitudini -forse per la gelosia di Era?- Zeus abbia posto Ganimede in cielo a formare la costellazione dell’acquario. -E indovina un po’ quale costellazione se ne sta al suo fianco?-

Costellazioni

I satelliti di Giove

Giove, il pianeta più grande del nostro sistema solare, ha innumerevoli satelliti: impossibile stabilirne il numero preciso. I quattro satelliti più importanti hanno però dei nomi singolari. Si chiamano: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Di sicuro saprai che Giove è il nome latino di Zeus, quindi non stupisce affatto che i satelliti naturali del pianeta siano stati chiamati con il nome di alcuni degli amanti del dio -tra cui appunto il nostro Giany-.

Il mito a giustificare la pederastia

Secondo Platone, filosofo ateniese del V secolo a. C., l’invenzione del mito di Ganimede è da attribuire ai cretesi, che se ne servivano per giustificare l’origine divina della pedofilia, una pratica molto diffusa soprattutto nei loro ginnasi.

La “Street Parade”

Zurigo ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella lotta per l’affermazione dei diritti della comunita LGBT (lesbian, gay, bisexual, transgender) e lo ha tutt’ora: ogni anno in estate la comunità LGBT sostenuta da tutta la popolazione svizzera si riunisce in una gigantesca e coloratissima manifestazione festosa, il Zürich Pride Festival con carri, parate, travestimenti e tanta musica.

Zürich Pride Festival
Zürich Pride Festival
Foto di: Sylvain WEBER

Vortex Of Love – The Shoes

Probabilmente ho impiegato più tempo a scegliere una canzone adatta alla storia che ti ho raccontato che ha comporre l’articolo. Alla fine della ricerca mi sono decisa per questa:

“Liberati,
sei come un’aquila
sei come un avvoltoio dell’amore
libero
al tramonto
nel vortice dell’amore
libero”

Vortex Of Love – The Shoes

Mi piace l’idea di paragonare l’amore all’emblema per eccellenza della libertà, l’aquila, proprio quella in cui si è trasformato Zeus per corteggiare Ganimede.

“Non è necessario che tu condivida
e non mi aspetto
che tu capisca
ma spero che il tuo cuore non mi deluda ancora
spero che il tuo cuore non mi deluda adesso”

Vortex Of Love – The Shoes

Come sempre scrivimi se l’articolo ti è piaciuto o non ti è piaciuto o qualsiasi cosa ti venga in mente!

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