La statua del Nomade di Antibes: il silenzio delle parole

Statua Nomade Antibes

Può una scultura essere composta da più spazio vuoto che da materia? Sì: è il caso della statua del nomade di Antibes.

La statua del Nomade affacciata sul mare di Antibes

Sulla costa azzurra, tra Cannes e Nizza sorge l’incantevole cittadina di Antibes con le sue fortificazioni del XVI secolo che ne circondano il centro storico. Sulla terrazza di Saint Jaume, il bastione che proteggeva l’entrata del porto di Vauban, troviamo il nostro ricercato della settimana.

È qui che se ne sta accoccolata una figura, fatta di lettere e aria, intenta a guardare il mare. Questa è la sua vista:

Panorama Antibes Porto di Vauban

Un pensatore assorto a contemplare l’orizzonte

Il Nomade di Antibes sembra essere fatto di niente: da lontano appare quasi impalpabile -da alcuni punti è addirittura difficile da riconoscere-, disturba poco la visuale su ciò che è si estende oltre di lui.

Statua Nomade Antibes

Eppure è fatto di -ben!- sei tonnellate di acciaio ed è alto otto metri.
È composto da lettere maiuscole bianche, che ne delineano il contorno lasciando un ampio spazio vuoto al suo interno.
Il gigante con la pelle fatta di parole è accucciato, con le gambe vicine al petto, abbracciate.

Nonostante la sua pensierosità -sembra quasi un peccato disturbarlo mentre scruta l’orizzonte- e la sua apparente introspezione, non ha un atteggiamento schivo nei confronti del visitatore, tutt’altro: con l’apertura della sua struttura ti invita ad accomodarti al suo interno, di scoprire il suo animo e di guardare il mondo dal punto di vista della sua intimità -se sei abbastanza temerario e sportivo nessuno ti vieta di arrampicarti su di lui-.

All’interno della sua gabbia di lettere non ci si sente assordati come succederebbe se quelle parole venissero pronunciate ad alta voce: regna il silenzio, interrotto solamente dal rumore del mare e del vento -bambini rumorosi permettendo-.

La provvisorietà della statua del Nomade e l’insistenza di Antibes

Il Nomade è stato realizzato dallo sculture catalano Jaume Plensa.
Nel 2007, in occasione del rinnovo del museo di Picasso di Antibes, era stato chiesto allo scultore di esibire alcune delle sue sculture all’esterno del museo. Lui ne scelse una sola, il Nomade per l’appunto. Questa ebbe un tale successo che la città chiese di lasciarla permanente sul bastione -oh, finalmente un’accoglienza positiva-. La sfortuna volle però che la statua fosse già stata prenotata da un privato. Per di più la città non poteva permettersi il suo acquisto e l’opera fu quindi inevitabilmente rimossa. -Della serie: mai una gioia.- Gli abitanti continuavano però ad esprimere il loro malcontento: sentivano la mancanza del pensatore. Il sindaco richiamò quindi Plensa, chiedendogli di realizzare una nuova statua per la città, impegnandosi a pagargli per lo meno la fabbricazione. Lo scultore accettò e la nuova installazione fu inaugurata il 15 maggio 2010 e da quel momento è concesso ai cittadini di Antibes -gli antibiani?- e a noi tutti di guardare il cielo e il mare colorato dalle lettere della scultura.

Statua Nomade Antibes

Le parole e l’essere umano

Il Nomade riflette perfettamente la tematica più cara allo scultore: il rapporto tra le parole e l’uomo. In un’intervista lo scultore si è espresso così:

“La gente crede che il singolo carattere sia un’entità irrilevante, anonima. Tuttavia, ogni singola lettera, in relazione con altre lettere, può formare parole; parole con parole formano testi e questi ultimi, messi in relazione con altri testi, creano culture e via di seguito… “

Jaume Plensa

L’uomo è un tutt’uno con le parole, in quanto è proprio la sua capacità di codificare il linguaggio in un susseguirsi di tratti ordinati a distinguerlo da altre specie. Inoltre ognuno di noi è un individuo unico e irripetibile e a renderlo tale è per lo più la sua personalissima storia fatta di parole, che a loro volta sono composte da lettere. Si potrebbe concludere quindi -come farebbe Aristotele con un sillogismo- che essendo l’uomo fatto di una sua storia ed essendo le storie composte da parole e quindi lettere l’uomo è decisamente e definitivamente fatto di lettere. E chi più di un nomade, abituato a viaggiare per mare e sulla terra, che ha nostalgia dei luoghi che ha visitato potrebbe indossare il suo corpo cucito tra lettere e storia?

Le idee di Plensa e l’origine del nome della statua del Nomade

Il pensiero di Plensa riguardo alla tecnologia

In un’intervista Plensa ha espresso così che cosa pensa dell’innovazione tecnologica:

“Quanto alla tecnologia: io sono figlio dell’oggi e quindi devo utilizzare gli strumenti che mi offre la mia epoca. Ma il martello, per quel che riguarda la sua funzione, non è stato ancora superato. Non puoi piantare un chiodo con il mouse ed è importante saper riconoscere quando è il momento del martello e quando è il momento del mouse.”

Jaume Plensa

Perchè Nomade?

Perché il Nomade si chiama così? Non ho trovato dichiarazioni dello scultore al riguardo. Probabilmente perché qualcuno che guarda il mare con tale nostalgia non può che essere un viaggiatore abituato di spostarsi sempre oltre quell’orizzonte che rimpiange. Tu che cosa ne pensi? Dimmelo nei commenti!

Mare – Siberia

Sono molto legata a questa canzone, ho scoperto i “Siberia” per puro caso durante un live che hanno fatto nella mia città -a cui per dire la verità mi ci hanno trascinata- e da allora me ne sono innamorata. I toni nostalgici, ma nello stesso tempo decisi di questa melodia penso dipingano a pennello l’atmosfera che la statua del Nomade di Antibes rievoca.

Per non parlare del testo. Dimmi se non sembra sia proprio il Nomade a pronunciare il verso iniziale.

“Mare, che ogni istante torni giovane
Portami con te, avvolgimi come un figlio
Fra le fresche braccia tue
Qui non ho più dove andare
Neppure io so che fare di me
Se mi rialzo le gambe tremano sono lupi e serpenti.”

“Mare” – Siberia

Spero che fare la conoscenza del Nomade ti abbia fatto piacere. Fammelo sapere nei commenti o in qualsiasi altro modo (anche un piccione viaggiatore può andare bene).

Stendhalizza il prossimo:
15/03/2020 Antibes Francia

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